TESTI
Hugo von Hofmannsthal
Paul Valéry
Czesław Miłosz
Denis de Rougemont
Guido Ceronetti
T.S. Eliot
Milan Kundera
Javier Cercas
Saint-John Perse
Alberto Savinio
María Zambrano
Julien Benda
Max Frisch
Stefan Zweig
Václav Havel
Georges Bernanos
Emil M. Cioran
Ernst Jünger
Hans Magnus Enzensberger
Albert Camus
Thomas Mann
Stephen Spender
Danilo Kiš
Marguerite Yourcenar
Eduardo Lourenço
Christa Wolf
Predrag Matvejević
Cees Nooteboom
IMMAGINI
Leonardo Aquilino
Europa unita. Europa plurale. Europa delle differenze.
Molte le declinazioni possibili di un’idea a un tempo semplice e complessa come quella di Europa, lungo il laborioso cammino della sua realizzazione. La storia appassionata e plurisecolare di quest’idea è transitata dentro e oltre l’orrore del Novecento anche attraverso le sapide parole di una piccola schiera di scrittori le cui pagine più intense vivono nella bellezza di un pensiero “prensile”, umanizzante, legato al sensibile, eppure capace di veicolare una visione utopica del mondo. Se la cultura in generale è certamente una forza unificatrice, la letteratura ci sembra essere uno spazio privilegiato di riflessione, insieme etica e creativa, intorno all’idea di Europa; un orizzonte abitato da sogni e paesaggi mentali in grado di aiutarci a capire in profondità cosa è o cosa deve essere “l’uomo europeo”. Questo terzo numero di AV intende fare problema di uno dei temi cruciali del nostro presente, e del nostro futuro prossimo, e racconta qualcosa di ciò che siamo o possiamo diventare partendo dalla convinzione che nessuno più e meglio dei grandi scrittori europei può dircelo (Europa, per un critico come George Steiner, è il luogo dove vi sono caffè letterari, da Lisbona a San Pietroburgo).
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