Dopo avere esplorato l’idea letteraria di Europa ( -III) e avere compiuto un viaggio, anche fisico, lungo un’Italiaideale ( -IV), con questo nuovo numero compone e chiude una trilogia posando il suo sguardo sulla città.

O meglio, sull’iperbole di tutte le città: Roma..

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Indice

 

Editoriale pag. 9

FATTORIA DI CELLE pag. 13
RONDINE CITTADELLA DELLA PACE pag. 21
ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA pag. 29
MONASTERO DI BOSE pag. 37
GRUPPO LOCCIONI pag. 53
GRUPPO COOPERATIVO GOEL pag. 69

Protagonista di questo questo quarto numero di AV è l’Italia. O meglio, per la precisione, è il rapporto fra l’homo italicus e la sua terra, non già per come essa è, ma per come potrebbe essere. Nel piccolo Gran Tour che la rivista racconta “in presa diretta”, ci siamo mossi alla ricerca di un’italianità ideale concretizzata in diversi ambiti del mondo dell’impresa, dell’associazionismo e del vivere civile. Interamente scritta e disegnata dalla Redazione, AV 4 è il “resto”, strutturato in forma di diario, di una serie di itineranze italiane che, fra un lock down e l’altro, le hanno consentito di incontrare persone capaci di vivere con radicalità e profitto l’esperienza dell’arte inscritta nel corpo di un paesaggio naturale (la Fattoria di Celle), della cultura del dialogo e della pace (Rondine Cittadella della Pace), della ricerca tecnico-scientifica d’avanguardia (l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova), della religiosità cristiana aperta all’ecumenismo (il Monastero di Bose), del capitalismo umanistico che pensa l’azienda come bene comune (il Gruppo Loccioni) e dell’impresa sociale rivolta al cambiamento e alla legalità del territorio (il Gruppo Cooperativo GOEL). 

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TESTI

Hugo von Hofmannsthal
Paul Valéry
Czesław Miłosz
Denis de Rougemont
Guido Ceronetti
T.S. Eliot
Milan Kundera
Javier Cercas
Saint-John Perse
Alberto Savinio
María Zambrano
Julien Benda
Max Frisch
Stefan Zweig

Václav Havel
Georges Bernanos
Emil M. Cioran
Ernst Jünger
Hans Magnus Enzensberger
Albert Camus
Thomas Mann
Stephen Spender
Danilo Kiš
Marguerite Yourcenar
Eduardo Lourenço
Christa Wolf
Predrag Matvejević
Cees Nooteboom

IMMAGINI

Leonardo Aquilino

Europa unita. Europa plurale. Europa delle differenze. 

Molte le declinazioni possibili di un’idea a un tempo semplice e complessa come quella di Europa, lungo il laborioso cammino della sua realizzazione. La storia appassionata e plurisecolare di quest’idea è transitata dentro e oltre l’orrore del Novecento anche attraverso le sapide parole di una piccola schiera di scrittori le cui pagine più intense vivono nella bellezza di un pensiero “prensile”, umanizzante, legato al sensibile, eppure capace di veicolare una visione utopica del mondo. Se la cultura in generale è certamente una forza unificatrice, la letteratura ci sembra essere uno spazio privilegiato di riflessione, insieme etica e creativa, intorno all’idea di Europa; un orizzonte abitato da sogni e paesaggi mentali in grado di aiutarci a capire in profondità cosa è o cosa deve essere “l’uomo europeo”. Questo terzo numero di AV intende fare problema di uno dei temi cruciali del nostro presente, e del nostro futuro prossimo, e racconta qualcosa di ciò che siamo o possiamo diventare partendo dalla convinzione che nessuno più e meglio dei grandi scrittori europei può dircelo (Europa, per un critico come George Steiner, è il luogo dove vi sono caffè letterari, da Lisbona a San Pietroburgo).

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YVAN GOLL
L’Espressionismo
Appello all’Arte
Dello Spirituale
Sul Cubismo
Il cinedramma
La parola in sé. Tentativo di una nuova poetica
Manifesto zenitista
Il dramma non c’è più
Il Sovra-realismo
Manifesto del Surrealismo
Ars poetica 1945
Manifesto del Reismo

AA.VV.
La via anagogica

MAURIZIO CORRADO e MATTEO MESCHIARI
Paradigma Pleistocene

MAURIZIO DE CARO
Manifesto universale per un’architettura del suono

LUCREZIA DE DOMIZIO DURINI
Collezionista di rapporti umani

GIOVANNI LINDO FERRETTI
Il teatro barbarico

TIZIANO FRATUS
Manifesto della dendrosofia

JONAS ONLUS
Manifesto di Jonas Onlus per la psicoanalisi

LAURA LIBERALE
Piccolo manifesto della Buonamorte

FRANCO MALERBA
Manifesto del navigatore dello Spazio

ANTONIO PASCALE
Contro la trama

FRANCO VACCARI
Cent’anni per vivere e giocare

REDAZIONE di AV
Del Tuismo

Yvan Goll (1891-1950) fu uno scrittore in perenne metamorfosi, animato dalla voglia di essere poeta della modernità. Il numero II di AV dà spazio a un’ampia selezione dei suoi “manifesti” creativo-teorici, intriganti prove storiche del dibattito militante in corso nella prima metà del Novecento in Europa. Ma andando oltre Goll, gollianamente in cerca di un’immagine viva del contemporaneo, la rivista contiene anche 12 manifesti inediti d’autore, a firma di Maurizio Corrado e Matteo Meschiari, Maurizio De Caro, Lucrezia De Domizio Durini, Giovanni Lindo Ferretti, Tiziano Fratus, Laura Liberale, Franco Malerba, Antonio Pascale e Franco Vaccari – oltre che del collettivo Jonas, di un gruppo di 44 poeti riuniti nel segno dell’anagogia e della Redazione di AV. La ricchezza di questo singolarissimo catalogo-caleidoscopio sta nella diversità di prospettive, sogni, utopie concrete, programmi operativi, aspirazioni e meditazioni che lo percorre.

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DAVID JONES
Arte e democrazia
La religione e le Muse
Passato e presente
Arte e sacramento
L’utile

SAUL FLETCHER

ROSITA COPIOLI
Le acque della mente

GIOVANNI COSTANTINI
La parola ci sfugge e non scrivibile

ANDREA PONSO
Liturgia ed estetica. La manna e il corpo
del Risorto come significanti viventi

SARAH TARDINO
Spirito e Democrazia: l’utopia dell’Europa

Incisore, acquarellista e poeta, David Jones (1895-1974) è uno degli artisti più notevoli del Novecento internazionale. Il numero I di AV riporta i testi che compongono la seconda sezione di Epoch and the Artist (1959), il formidabile libro di saggi che contiene l’estetica e l’antropologia del maestro inglese. In fertile dialettica con il pensiero poetante di Jones, seguono i contributi scritti di Rosita Copioli, Giovanni Costantini, Andrea Ponso e Sarah Tardino e quello visuale di Saul Fletcher. Diversi per genere, misura e ambizione, si tratta di testimonianze di una tensione creativa che si muove, finalmente, oltre le secche del Novecento, alla ricerca di parole e immagini il cui sapore è l’essenza.

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